ArtistaMario AiròBiografiaPavia 1961Anno1998TipologiaVetro, acqua demineralizzata, cera, plexiglassSedeCa' VignalCourtesyAGIVERONA Collection
Dopo gli studi a Milano con Luciano Fabro, nella prima metà degli anni ’90 Airò ha animato con altri artisti lo spazio autogestito di via Lazzaro Palazzi. Attualmente è docente del “Laboratorio di Arte” presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia. Gli interventi di Airò si basano spesso sull’interazione con gli spazi, con il paesaggio e con oggetti esistenti. Egli riesce a sovvertire lo sguardo e il giudizio comune grazie a sottili e delicati slittamenti di senso, ottenendo effetti avvolgenti e coinvolgendo lo spettatore emotivamente, oltre che intellettualmente. Ogni sua opera viene concepita attraverso un approfondito lavoro di studio e riflessione culturale, che costituisce le fondamenta invisibili ma solide di sculture e installazioni che non seguono un processo preordinato e precostituito.
Schmetterlingshertz, in italiano “cuore di farfalla”, è composta da una scatola di Petri appoggiata su una mensola in plexiglas, recante il titolo inciso, a simulare un display da Museo di storia naturale (le scatole di Petri sono oggetti in uso nei laboratori chimici, specialmente per effettuare colture). La teca contiene, anziché formalina, dell’acqua demineralizzata, su cui galleggia un piccolo grumo di cera nera: una pura simulazione, visto che gli insetti non hanno apparato circolatorio ed è quindi impossibile che le farfalle abbiano biologicamente un cuore. L’opera si ispira al testo di una canzone -non meglio specificata dall’artista- che diceva “cuore di farfalla”, come tributo alla capacità che ha l’immagine di generare realtà, anche al di là di ogni veridicità scientifica.