ArtistaElio MarchegianiBiografiaSiracusa 1929Anno1972TipologiaMatita, gesso e legnoSedeCa' VignalCourtesyAGIVERONA Collection

Elio Marchegiani appartiene alla generazione di artisti che negli anni ‘60 forma a Firenze il “Gruppo 70”, tra cui militano, oltre a lui, Giuseppe Chiari, Nanni Balestrini, Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Vinicio Berti, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Emilio Isgrò, Hans-Klaus Metzger e molti altri, con l’obiettivo di portare avanti una sperimentazione a cavallo tra arti visive e poesia. Ma è l’attenzione al lavoro di artisti come Giacomo Balla, Marcel Duchamp e Lucio Fontana a coltivare in lui quell’interesse per i legami fra scienza e immagine che costituiscono la base del suo lavoro dagli anni sessanta in poi e che gli valgono la cattedra di “Tecnologia dei materiali e ricerche di laboratorio” all’Accademia di Belle Arti di Urbino. L’idea di “tecnologia come poesia” lo porta a un’analisi attenta delle grammature di colore e dei supporti (intonaco, lavagna, pelle, pergamena), in un periodo di aperta polemica nei confronti della dimensione tradizionale del quadro. Le composizioni su ardesia o su “muro” indicano una nuova fase in cui la ricerca, lo sperimentalismo, sembra siano superati da un bisogno di risultato definitivo, assoluto: gli elementi – radici quasi – si strutturano in un processo di misura rigorosa, di valori pittorici, di spazi scanditi e ripetuti nei richiami con ritmo primario. Nell’opera di Elio Marchegiani la relazione tra la traccia e il supporto (relazione spaziale, cromatica, materica) è rigorosamente calcolata e si fa in questo lavoro essenziale, matematica, ricomprendendo ogni significato nella semplicità della linea retta e nella perfezione del cerchio.